martedì 26 febbraio 2013

Le favole di Esopo in Romanesco - Il nuovo libro di Marco Marzi


Rileggere le favole di Esopo in romanesco, per dimostrare che i dialetti possono “raccontare” anche la letteratura classica.
Le favole del grande filosofo poi, sembrano scritte appositamente per essere tradotte nel dialetto di Roma, linguaggio plebeo ma anche nobile, per la sua terminologia dalle infinite accezioni; tanto da poter dire con il Belli che le sue risorse sono così tante da riempire “ un magazzino di dogana”.
Sta di fatto che alcune locuzioni del romanesco si prestano ad una manipolazione con variazione di significati come per nessuna altra lingua o dialetto.
Dunque è possibile utilizzare quel capolavoro di ingegneria sintattico-letteraria creato dal grande poeta romano,
costruire tra il serio ed il faceto, dialoghi che irridono ma al tempo stesso fanno riflettere o diventano sentenze.
Ecco perché ho ritenuto che queste
favole, scritte oltre duemila anni fa da Esopo, possono essere raccontate oggi
in romanesco.
Pareno scritte apposta…