Ca. Gi. editore è interessato alla valutazione di opere inedite di autori emergenti e non. I campi di interesse sono molteplici: poesia, narrativa (breve e lunga), saggistica e altro.
Se siete interessati a sapere i termini di collaborazione o volete mandare i vostri lavori scrivete a:
cagieditore@libero.it
martedì 17 novembre 2009
martedì 10 novembre 2009
A RESPIRO TRAFITTO- Frammenti sparsi Frammenti ritrovati- di Gabriele Peritore
Roma è la protagonista assoluta di questa silloge di poesie. È una dichiarazione d’amore e di sofferenza nei confronti di una città caotica e crudele ma anche generosa di emozioni. Il parallelismo tra l’interiorità dell’autore e e le crepe della Capitale si sviluppa in maniera visionaria e realista nello stesso tempo, delirante e dolorante.
Sanguigni, reali, crudi, i versi si combinano tra di loro senza pause, ritmati da un sottofondo jazz, inducendo il lettore a soffermarsi sulla loro valenza semantica, sempre viva, sempre profonda.
Senza remore, ipocrisie e panegirici, Gabriele Peritore agisce negli avamposti della frontiera, diventa un appassionato e coraggioso esploratore, cronista di un obbligato o volontario “in diem vivere”, additandone realisticamente e poeticamente tutte le sue aberrazioni, le sue gioie, amandone e odiandone il suo periodico oscillare… ma intensamente vivendolo.
Per smaltire le sbornie diurne e notturne, l’artista si affida alla poesia, alle sue metafore, al suo ritmo incalzante che lo porta per un momento lontano da tutti gli inquinamenti, da tutte le omologazioni…
Da questo libro è tratta la poesia che Gabriele Peritore stesso declama all'interno del documentario "Poeti" di Toni D'Angelo, in concorso al sessantaseiesimo Festival del cinema di Venezia (settembre 2009), nella sezione Controcampo Italiano.
Sanguigni, reali, crudi, i versi si combinano tra di loro senza pause, ritmati da un sottofondo jazz, inducendo il lettore a soffermarsi sulla loro valenza semantica, sempre viva, sempre profonda.
Senza remore, ipocrisie e panegirici, Gabriele Peritore agisce negli avamposti della frontiera, diventa un appassionato e coraggioso esploratore, cronista di un obbligato o volontario “in diem vivere”, additandone realisticamente e poeticamente tutte le sue aberrazioni, le sue gioie, amandone e odiandone il suo periodico oscillare… ma intensamente vivendolo.
Per smaltire le sbornie diurne e notturne, l’artista si affida alla poesia, alle sue metafore, al suo ritmo incalzante che lo porta per un momento lontano da tutti gli inquinamenti, da tutte le omologazioni…
Da questo libro è tratta la poesia che Gabriele Peritore stesso declama all'interno del documentario "Poeti" di Toni D'Angelo, in concorso al sessantaseiesimo Festival del cinema di Venezia (settembre 2009), nella sezione Controcampo Italiano.
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